Questo mese mi è capitato di leggere un ottimo libro su come prendere appunti efficaci secondo un metodo chiamato Zettelkasten.
Gli spunti che ho preso durante la lettura mi hanno fondamentalmente servito a migliorare il mio sistema attuale di Knowledge Management. Vorrei dunque condividere con te quali sono i benefici di avere un secondo cervello ben organizzato e come questo può migliorare le tue abilita di apprendimento nel tempo.
Partiamo prima dall’inizio.

Sappiamo tutti che prendere appunti è fondamentale perché ci aiuta a facilitare l'apprendimento nel miglior modo. Da un altro lato, prendere appunti non è facile. Chiunque abbia provato a farlo da lungo tempo sa di cosa parlo. Il vero problema degli appunti è che col passare del tempo si accumulano di troppo. A un certo punto finiamo con l'essere travolti da una montagna di dati spazzatura sovrabbondante e ingestibile.
Le tue stesse idee sono probabilmente sparse in una varietà di app digitali in questo momento. Mi vengono in mente gli appunti presi su Kindle, i segnalibri salvati nei vari browser web, pensieri raccolti in Evernote oppure per non parlare delle osservazioni scritte a mano nello stile Cornell.
Il punto è che addirittura le tecniche più diffuse per prendere appunti come Cornell possono avere delle pecche. E qui lo dico da assiduo utilizzatore. Il metodo per prendere appunti Cornell sarà ideale per fare annotazioni quotidiane ma non è il massimo quando tra qualche anno ti trovi con centinaia oppure addirittura migliaia di appunti da gestire. Insomma, Cornell non sposta una montagna di dati perché il suo compito non è quello di catalogare informazioni.

L'utilizzo dei #tag è un altro metodo abbastanza comune per mettere in relazione elementi eterogenei tra di loro. Il problema è che i #tag sono abbastanza ingannevoli perché nonostante sembra che tutti gli elementi vengono correlati, diventa difficile capire che tipo di correlazione abbiamo tra A e B nel tempo. Questo perché i #tag non sono così utili per descrivere le relazioni quindi un elenco di note con centinaia di #tag potrebbe diventare un silos.
Per farti un esempio. I miei appunti a oggi occupano esattamente 3438 pagine. Spesso pero ho la sensazione che mi sto perdendo qualcosa. E ti diro di più! Nonostante ho seguito le regole di classificazione alla lettera negli anni, sono finito lo stesso a costruire silos di dati.
Vedi, un silo di dati non e’ altro che un archivio di appunti fissi che rimane sotto il controllo di una certa categoria ed è isolato dal resto degli appunti proprio come il grano conservato in un silo risulta separato dagli elementi esterni.
Ecco qui un esempio illustrativo per capirci meglio!

Per eliminate dunque la creazione dei vari silos di dati all'interno del nostro catalogo di appunti, l'ideale sarebbe creare una sorta di collegamento/link tra le nostre note descrivendo nello stesso tempo in maniera puntuale le relazioni tra i vari concetti correlati. Questo approccio di linkare una nota ad altre note e viceversa ci potrebbe essere molto utile nel momento in cui andremmo a sottoporre a revisione le nostre vecchie note! Qui mi viene in mente la tecnica della ripetizione spaziata.
A differenza di usare categorie gerarchiche, questo approccio ci permette di connettere i vari punti tra fattori apparentemente slegati tra di loro. Questo inoltre ci dà l’opportunità di costruire concetti che altrimenti non avremmo scoperto per la colpa dei silos. Ed ecco qui un esempio di organizzazione basata su collegamenti/link che io chiamerò Zettelkasten.

Prendere appunti: il metodo Zettelkasten
In origine il metodo fu sviluppato dal sociologo tedesco Niklas Luhmann, il quale cercando di ricordare tutto ciò che leggeva o pensava, costruì un sistema di Personal Knowledge Management utile per abbattere le barriere interne dei silos laddove non avrebbero ragione di esistere.
Luhmann ha poi utilizzato questo metodo per elaborare la sua teoria dei sistemi sociali, pubblicando ulteriormente più di 70 libri e scrivendo quasi 400 articoli accademici su una varietà di argomenti tra cui: giurisprudenza, economia, politica, arte, religione, ecologia, mass media e alcuni addirittura sull'amore.
Andiamo a vedere quali sono i principi secondo quali costruire un sistema affidabile per la gestione degli appunti:
Fase1 - Inbox (raccolta dati)
- Abbozza i tuoi appunti digitali o in maniera tradizionale, con carta e penna come se lo facessi per conto di qualcun altro. Tieni presente questo: Il futuro “io” è un estraneo al tuo “io” presente.
- Raccogli se possibile tutti i tuoi appunti in un unico posto. Evita di usare troppe app. Durante questa fase le tue note non devono essere organizzate secondo un determinato ordine. Lo scopo è quello di catturarle prima che scompaiano per sempre dalla memoria a breve termine.
- Annota dunque ciò che non vuoi dimenticare oppure ciò che pensi di poter usare in un futuro. Mantieni il concetto molto breve, sii estremamente selettivo e trascrivi sempre il testo con parole tue perché ti aiuta a concettualizzare. Questo e’ un approccio simile al metodo Cornell se ci pensi. Quindi niente copia-incolla!
- Ogni singola nota deve essere focalizzata su un solo concetto o idea.
Fase2 - Revisione
- Durante la fase di revisione, rileggi gli appunti che hai preso e prova a capire come si possono connettere al resto delle tue note create in precedenza.
- Riscrivi le tue note la dove necessario per farle diventare note permanenti.
Fase3 - Organizzazione
- Per ognuna di queste note permanenti anziché categorizzarle, prova a creare collegamenti con un link di riferimento verso le altre note concettualmente simili e viceversa. Come già detto in precedenza, nulla ti vieta di connettere le tue note tra fattori apparentemente slegati tra di loro.
- Aggiungi delle etichette la dove serve, non tanto per creare categorie quando per rendere più facile di ritrovare i vari concetti nel momento opportuno. Conoscendo i loro limiti, i #tag vanno usati con cura!
- Organizza i tuoi appunti per contesto, non per categorie. Nello specifico prova a pensare il contesto in cui dovrai utilizzare i tuoi appunti. La domanda principale quando si va a decidere dove mettere una nota deve essere questa:
In quale contesto vorrei ritrovarmi di fronte questa nota in un futuro ?
I benefici del metodo Zettelkasten
Come avrai già notato, il punto di forza sta nelle tecniche di link building tra le varie note. Ogni volta che aggiungi un link in Zetellkasten, le note diventano un nodo concettuale nella tua mappa mentale. A differenza di una mappa mentale gerarchica, questa diventa una mappa fluida, senza sovrapposizioni di categorie, dove sta a te decidere come collegare letteralmente i punti.
Questo favorisce l'apprendimento aumentando la capacità del cervello d'immagazzinare nuove informazioni ma come puoi notare contribuisce addirittura alla creatività. Il sistema favorisce nello stesso tempo la gestione della complessità che può nascere da un accumulo eccessivo di note.
A un certo punto, Zettelkasten diventa la tua seconda memoria dove potrai iniziare a sviluppare I tuoi modelli mentali creando così una tua visione sistematica del mondo.
Dove vuoi arrivare sta a te la scelta.
Per i studenti vale come strumento di sostegno per lo studio. Per chi lavora vale come deposito dati per la gestione dei vari progetti. Per chi invece scrive libri oppure articoli blog non credo serve aggiungere altro. Per me vale come una via di mezzo per tutto ciò. Dallo studio, alla gestione delle cose personali, al lavoro e anche alla scrittura degli articoli.
P.S. Questo articolo nasce dentro un Zettelkasten
App per prendere appunti
Le app digitali che supportano il metodo Zettelkasten

Queste app sono state sviluppate per sopportare in maniera nativa il metodo di cui ti ho parlato!
Ecco qui invece una lista di app in cui si potrebbe implementare il metodo Zettelkasten considerano il fatto che permettono il meccanismo di link building!
Bear come Zettelkasten digitale
Il mio istinto iniziale era quello di utilizzare roam research oppure obsidian, le due app di nuova generazione ma poi ho trovato Bear più adatta al mio profilo. In Bear sostanzialmente basta digitare due parentesi quadre [[ per iniziare a creare un link con il titolo di un altra nota nel database. Tali collegamenti si aggiornano automaticamente. Questo significa che se cambio il titolo di una nota, il titolo cambierà anche su ogni altra nota da cui e’ collegata preservando evidentemente il link.
Ecco qui un esempio:

Probabilmente Bear non possiede tutte le funzionalità presenti nel nuovo roam research ma e’ anche vero che nemmeno Luhmann non possedeva un Zettelkasten digitale all’epoca quindi non vedo perché NON dovrei accontentarmi.
Alcune risorse utili che ti consiglio per approfondire questo tema
Prima di chiudere questo articolo vorrei condividere con te alcuni link utili per approfondire più nel dettaglio questo meraviglioso sistema di knowledge management :
- Zettelkasten - Il posto migliore per discussioni specifiche su Zettelkasten in inglese.
- How to take Smart Notes L'unico libro scritto (attualmente solo in inglese, tedesco e spagnolo sul metodo Zettelkasten)
- Gli appunti di Niklas Luhmann organizzati secondo il metodo Zettelkasten in tedesco. Questo serve per farti un’idea di come venivano organizzati.
- Evergreen Note System - Il Zettelkasten pubblico di Andy Matuschak
- Organize Your Knowledge with Zettelkasten Un ottimo video su youtube che spiega il sistema Zettelkasten in maniera molto semplice.
p.s. Dato che sono sempre in una costante ricerca per ottimizzare il mio sistema di knowledge management, mi farebbe piacere se hai dei consigli utili da condividere! Non esitare dunque a lasciare un commento qui sotto!