Perché leggere libri di antropologia?
Sono arrivato all'antropologia alcuni anni fa, due per essere più preciso. L’ho trovata una disciplina fatta apposta per esplorare e capire meglio il mondo cosi com'è piuttosto come avrei voluto che fosse.
In più, l’antropologia mi aveva fornito gli strumenti necessari per uscire da me stesso e mettere sotto interrogatorio ciò che pensavo di sapere.
Accettare il disaccordo, saper vedere anche l'altro punto di vista è importantissimo. Le proprie opinioni, anche se forti ma tenute debolmente non sono cosi efficaci come pensiamo.
Appunto per questo, io spesso qui consiglio di leggere libri che contradicono le proprie opinioni.
Quindi permettimi di introdurre 4 libri di antropologia che secondo me in una lista di libri da leggere devono starci per forza.
1. Il terzo scimpanzé
L’autore esplora i concetti relativi alle origini animali del comportamento umano, comprese le caratteristiche sociali e culturali uniche per l'uomo, come il dialetto, le arti e le abitudini sociali. Scopri qui →
2. Armi, acciaio e malattie
Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni. Perché alcuni popoli sono piú ricchi di altri? Perché gli europei hanno conquistato buona parte del mondo? Cosa centrano le malattie con le guerre?. Scopri qui →
3. Collasso
Come le società scelgono di morire o vivere. In questo libro Jared Diamond racconta come alcune società sono crollate per colpa di risorse mal gestite, cambiamenti climatici oppure culture e credenze sbagliate. Scopri qui →
4. Non dormire, ci sono serpenti
Un ottimo libro sulle esperienze e scoperte fatte dal linguista Daniel Everett mentre viveva con i Pirahã , una piccola tribù di indiani dell'Amazzonia nel centro del Brasile. Scopri qui →
Commento sugli scrittori
Jared Diamond è uno studioso rigorosissimo della civiltà umana dotato di uno stile di scrittura affascinante. Ciò che mi affascina è la sua capacità di mettere insieme varie discipline come antropologia, psicologia, storia e geografia a fine di dipingere un’immagine reale e dettagliata nella mente del lettore. I suoi libri sembrano cosi essere pieni di vita.
Daniel Everett mi ha affascinato invece con le sue scritture legate all’antropologia del linguaggio (Etnolinguistica). Lui tra l’altro è uno studioso del linguaggio della tribù Pirahã.
Tempo fa lessi in un libro di uno psicologo, una breve introduzione biografica su Daniel Everett. Parlava del suo viaggio in Brasile come missionario dove parte insieme alla sua famiglia per studiare la popolazione Pirahã. L’intenzione è quella di imparare la loro lingua per poi convertire la tribù al cristianesimo.
Il punto è che succede proprio il contrario. Everett perde la sua fede dopo aver vissuto per qualche anno tra il popolo Pirahã.
Ciò che doveva essere una conversione si trasforma in in una de-conversione. Strano vero? Come può un uomo perdere la sua fede in una simile esperienza?